Il ritmo nell'arrampicata
Foto Nella via Contemplazione sul Monte Casale.
Il ritmo dipende molto dalla relazione che si trova verso il mondo esterno, per esempio per la montagna, le linee che ci si trovano, la via stessa, la roccia e le forme. Se sento o percepisco le singole forme, il camino, la fessura, lo strapiombo, tutti i movimenti diventano più fluidi e ritmici, se invece sono più concentrata sulla difficoltà, con paura di non superare un passaggio duro, allora perdo l'interesse per le forme e spesso anche il ritmo. Non è solo la relazione con la montagna, da cui dipende il sentimento di ritmo.
Ho fatto l'esperienza che una buona relazione con la compagna o il compagno di cordata crea anche un buon ritmo, se invece mi concentro molto su me stessa, penso a tante altre cose o se perdo di vista l'altro mi sento fuori ritmo.
Heinz Grill spiega, tra altro, anche questo fenomeno del ritmo in un intervista con Alessandro Gogna che posso consigliarvi:
Domande per Heinz Grill:
- Come hai iniziato ad arrampicare e andare in montagna?
- Quando hai cominciato a interessarti allo yoga?
- Come mai all'inizio del tuo alpinismo di fine anni '80 ti sei dedicato alle solitarie di un certo tipo?
- Che cosa ti ha fatto smettere con imprese di un certo tipo?
- arrampicata ritmica, cosa significa?
- Quanto ti ha impegnato la tua ricerca personale nello yoga e nella filosofia steineriana?
- Parlaci di due-tre compagni, magari qualche aneddoto. Come ti poni con chi ti aiuta?
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